Festività di San Giorgio a Varzi (PV) 28 aprile 2019
S. Messa solenne, presieduta da S. Ecc. Mons. Corrado Sanguineti Vescovo di Pavia
Processione con l’insigne reliquia del braccio di San Giorgio
Una degna rappresentanza di Cavalieri è riuscita a presenziare alle festività di San Giorgio a Varzi nonostante la concomitanza del solenne Pontificale previsto a Napoli, mantenendo fede al gemellaggio che da pochi anni è stato reso istituzionale.
Con grande coinvolgimento hanno assistito alla S. Messa, presieduta da S. Ecc. Mons. Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia, ed alla successiva processione con l’insigne reliquia, sempre onorati nel partecipare a questi intensi festeggiamenti, sapendo del forte legame della Comunità al proprio Patrono San Giorgio che li accomuna.
I Cavalieri hanno apprezzato una calorosa comunità cristiana ricca di fede e da una comunità civile ricca di tradizione e cultura, rappresentata dal sindaco Gianfranco Alberti, il quale al termine delle funzioni religiose ha offerto una generosa colazione con prodotti tipici della località.
La processione per le vie della città è stata accompagnata da una festosa banda musicale ed ha visto una grande e sentita partecipazione della cittadinanza.
L’Arciprete Don Gianluca Vermetti, parroco della Chiesa di San Germano Vescovo, ha sottolineato l’accoglienza gioiosa affinchè possiamo essere tutti fedeli testimoni.
Nell’omelia Sua Eccellenza ha commentato le parole del Vangelo in cui Cristo risorto si manifesta ai discepoli e soprattutto a Tommaso, incredulo la prima volta davanti alla testimonianza degli apostoli. Non basta un contatto fisico per essere certi e per credere – specifica Mons. Sanguineti – questa è una illusione presente anche oggi nella nostra mentalità comune. Tantissime cose infatti non le conosciamo direttamente, attraverso una sperimentazione diretta ma attraverso la testimonianza di altri. C’è un’altra conoscenza più profonda di quella dei segni, quella che avviene nella fede. Tommaso, incredulo come un po’ tutti noi, facendo la più bella delle professioni di fede “mio Signore e mio Dio” esprime l’appartenenza al Signore.
E’ questa fede, che genera i martiri come San Giorgio, raffigurato Cavaliere che sconfigge il male.
Il Vescovo in conclusione chiede di riflettere sui martiri di oggi come i cristiani dello Sri Lanka che rischiano la vita andando a messa dopo le recenti stragi avvenute nelle chiese, mentre noi a volte ci creiamo delle scuse per non andarci. Questa è un’epoca di martiri – specifica Mons. Sanguineti – dai quali occorre imparare.
A cura del Cav. Mo. Luca Di Francesco
Addetto alla comunicazione