La Chiesa di San Giuseppe dei Nudi di Napoli, pertinente al Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi, a partire dal 18 novembre 2019 è stata eretta Basilica Magistrale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, con il privilegio di considerare l’Arciconfraternita sede napoletana dell’Ordine. Il Decreto promulgato da S.A.R. il Ser.mo Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie, Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio e dell’Insigne e Reale Ordine di San Gennaro, già Signore Fratello del Pio sodalizio giuseppino, è stato seguito dalla ratifica del Concordato di intenti tra la Presidenza della Real Commissione per l’Italia dell’Ordine Costantiniano e la Presidenza del Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi nel giorno sabato 30 novembre 2019.
Il Decreto suddetto conferisce il titolo di Cappella Magistrale, con tutti i privilegi e le prerogative che nel corso dei secoli furono concessi dai Romani Pontefici e dagli Ordinari diocesani agli Oratori della Sacra Milizia Costantiniana, intensificando rapporti instaurati già nel lontano passato tra le due Istituzioni e rinnovato anche lo scorso giorno 28 aprile 2019, con il conferimento della Medaglia di Benemerenza Costantiniana al gonfalone dell’Opera di San Giuseppe. I comuni intenti di testimonianza della Fede Cattolica e della pratica della Carità potranno dunque essere intensificati ed accresciuti.
Gli importanti atti di cui sopra sono stati divulgati e presentati nel corso della cerimonia commemorativa del 170° Anniversario della visita di S.S. il Beato Papa Pio IX, quale Signore Fratello, all’Arciconfraternita e della contestuale emissione della bolla di indulgenza plenaria e perpetua a favore del sodalizio napoletano.
La fausta ricorrenza è stata solennemente celebrata con una Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di San Giuseppe dei Nudi, presieduta dal suo Cappellano, anche Costantiniano, il Rev.mo Don Vincenzo Vollero, e che ha avuto la partecipazione, oltre al Governo ed ai Signori Fratelli ed alle Signore Sorelle dell’Opera, anche di una cospicua rappresentanza dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, del Sovrano Militare Ordine di Malta e della Reale Arciconfraternita e Monte del SS. Sacramento dei Nobili Spagnoli di San Giacomo in Napoli.
La celebrazione liturgica si è svolta pressoché contemporaneamente ad altre liturgie organizzate da varie confraternite nobiliari per ricordare e salutare, con intenzioni di preghiere, codeste attività in San Giuseppe dei Nudi, e nello specifico presso basiliche spagnole in Madrid, Toledo, Illescas e Zamora, così come nella capitale francese. L’ultima volta che fu ricordata durante una liturgia il Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi al di fuori della penisola italiana, risale al 1825.
A conclusione della Santa Messa, il Presidente della Fondazione Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi nella qualità di Sopraintendente, l’On. Avv. Ugo de Flaviis, ha rivolto agli astanti un saluto ed una introduzione storica della commemorazione, ringraziando per il privilegio Costantiniano S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, Gentiluomo di Sua Santità, Marchese di Vatolla, Balì Gran Croce di Giustizia decorato di Collare e Presidente della Real Commissione per l’Italia dell’Ordine Costantiniano, nonché anch’egli ascritto tra i Signori Fratelli dell’Opera.
I saluti sono stati ricambiati con la descrizione delle specificità del privilegio di Basilica Magistrale da parte dell’Ecc.mo Duca de Vargas Machuca, che ha anche ricordato il rapporto di stima ed affetto che S.A.R. il Principe Gran Maestro Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie nutre nei confronti del Pio e Reale sodalizio.
Sempre alla conclusione della liturgia, in Chiesa, è stato letto per intero il Decreto Magistrale originale da parte dell’Ing. Gionata Barbieri, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento dell’Ordine Costantiniano, anche nella qualità di ascritto all’Opera di San Giuseppe con delega ai Rapporti Istituzionali.
Tra i convenuti, oltre ai precedenti già citati, sono da segnalare: il Duca Don Landolfo Ambrogio Caracciolo Principe di Melissano e di Scanno, Governatore dell’Arciconfraternita dei Nobili Spagnoli di San Giacomo, Vice-Presidente della Commissione Araldica per l’Ordine Costantiniano in Italia; il Questore Dott. Maurizio Fiorillo, entrambi ascritti come Signori Fratelli dell’Opera di San Giuseppe; il Cav. Avv. Vittorio Brun, Segretario Generale della Fondazione di San Giuseppe dei Nudi ed il Cav. Avv. Alessandro Sacchi Presidente dell’UMI e sodale pure lui della Pia Istituzione giuseppina.
Inoltre, si annoverano tra i partecipanti: il Barone Ch.mo Prof. Gianandrea de Antonellis, Cavaliere di Onore e Devozione e Vice-Delegato di Benevento dell’Ordine di Malta; l’Avv. Don Carlo de Gregorio Cattaneo Principe di Sant’Elia e Marchese di Squillace, Cavaliere di Giustizia e Delegato di Napoli e Campania dell’Ordine Costantiniano; l’Avv. Don Giuseppe Caracciolo Conte di Nicastro, Cavaliere di Giustizia dell’Ordine Costantiniano; il Dott. Don Manuel de Goyzueta Marchese di Toverena, Cavaliere di Giustizia Costantiniano; il Comm. Vik van Brantegem, Responsabile della Comunicazione e per la Stampa della Cancelleria della Real Commissione per l’Italia dell’Ordine Costantiniano; il Conte Dott. Anselme Thomas Jilem-Bender; il Generale Ispettore dell’Aeronautica Militare Comm. Prof. Gennaro Cuciniello; il Conte Dott. Don Giuseppe Raimondo Majo Orsini, Cavaliere de Jure Sanguinis dell’Ordine Costantiniano; il Notaio Dott. Marco de Ciutiis dei Baroni di Santa Patrizia; il Nobile Arch. Vittorio Talamo de Vargas Machuca, Cavaliere di Giustizia Costantiniano; il Nobile Console Onorario Avv. Jacopo Fronzoni, Cavaliere de Jure Sanguinis M.P. Costantiniano; il Prof. Antonio De Stefano, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento e referente per Nola dell’Ordine Costantiniano.
Tra i numerosi partecipanti, gli altri Cavalieri Costantiniani presenti erano: il Dott. Ettore Corrado Araimo e il Prof. Aldo Anzevino della categoria di Merito decorati con la Placca d’Argento; il Dott. Luca Lombardi, il Dott. Raffaele Sguazzo, il Sig. Valerio Massimo Miletti, l’Avv. Augusto Genovese, della categoria di Merito; mentre della categoria di Ufficio, l’Arch. Carlo Iavazzo, il Dott. Antonio Caputo, il Sig. Francesco Saverio Barbato Romano, il Sig. Nicola Carifi, il Sig. Valerio Stefano Sacco, il Sig. Domenico Giuseppe Costabile.
Alla fine della liturgia tutti i convenuti si sono recati presso una delle sale interne del Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi per leggere in forma pubblica ed apporre le firme in calce al Concordato tra l’Ordine Costantiniano e la congregazione napoletana, presiedendo l’atto per l’uno l’Ecc.mo Duca de Vargas Machuca e per l’altra l’On. Avv. de Flaviis.
Successivamente tutti i convenuti hanno preso parte ad una visita dei locali dell’Arciconfraternita, illustrata dalla storica e dall’archivista di San Giuseppe dei Nudi, ammirando la famosa reliquia del Bastone di San Giuseppe, la fascia della Natività di N.S. Gesù Cristo e tutte le altre numerose opere d’arte settecentesche ed ottocentesche e le sacre reliquie di proprietà della Fondazione.
Per l’occasione l’ente caritatevole ha predisposto e rimesso a tutti i convenuti un diploma in pergamena a memoria dell’evento e che soprattutto comprova la condivisione dell’Indulgenza perpetua pontificia, a cui è stata accompagnata la distribuzione di un fascicolo con contenuti storici riguardo l’avvenimento sacro di 170 anni fa.
La giornata si è poi conclusa con i saluti ed un vin d’honneur tra i partecipanti.
Alcuni cenni storici
La commemorazione storica del 30 novembre 2019, nella quale sono stati contestualizzati i suddetti atti, rappresenta una pagina molto importante e prestigiosa per la Reale compagnia napoletana, e nel seguito si descrivono le fasi salienti di essa.
Nel giorno 21 novembre del 1849, S.S. il Beato Papa Pio IX visitò il Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi, durante il suo esilio nel Regno delle Due Sicilie per la proclamazione della Repubblica Romana. Il Pontefice visitò la pia istituzione in qualità sia di Santo Padre, sia di Signore Fratello, in quanto si degnò di ascriversi ad essa sin dal giorno 18 aprile 1849, durante la sua permanenza in Gaeta.
Pio IX varcò le soglie della zelante arciconfraternita intorno a mezzodì, accolto da S. Em.za Rev. il Signor Cardinale, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, e Venerabile Sisto Riario Sforza, Arcivescovo metropolita di Napoli e Signore Fratello di San Giuseppe dei Nudi, che era accompagnato dal Commendatore del Reale Ordine di Francesco I Don Niccola Nicolini, Vice-Superiore di San Giuseppe dei Nudi in rappresentanza del Superiore perpetuo e Protettore dell’Arciconfraternita Sua Maestà Ferdinando II Re del Regno delle Due Sicilie, con al seguito i Governatori dell’Istituzione, ossia il Marchese Don Luigi Vico, Don Francesco Chambeyront, il Consigliere della Gran Corte dei Conti delle Due Sicilie Don Michele Roberti e da Don Giovan Battista Winspeare, “Primo Carico” del Ministero e della Real Segreteria di Stato degli Affari Interni.
Presenziarono anche il Rev. Padre Don Gaetano d’Errico, Fiscale, il Capitano Don Pasquale Cerio, Segretario, Don Agostino Vitolo, Vice-Segretario e l’Avv. Don Raffaele Chambeyront, Archivario.
Fu dapprima scoperta la lapide con l’iscrizione in latino dedicata a Pio IX, dettata dal Rettore della Regia Università di Napoli, il Prof. Canonico Bianchi. Poi, giunto il gruppo nell’adiacente Chiesa, dinanzi a tutti i Signori Fratelli e le Signore Sorelle vestiti di sacco e genuflessi, fu cantato l’Ecce Sacerdos Magnus. Ivi il Papa fu incoronato dall’Emin.mo Cardinale Camerlengo Sisto Riario Sforza e dall’Emin.mo Cardinale Giacomo Filippo Fransoni, Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide, poi il Pontefice fu accompagnato all’altare maggiore, si inginocchiò sul faldistorio per adorare il SS. Sacramento, e con l’intonazione del canto Pange Lingua, dopo aver riposto l’incenso nel turibolo sorretto dal Cardinale Riario Sforza, incensò il Santissimo, per poi far ritorno al faldistorio ove ricevette la santa benedizione da parte di S. Ecc. Rev. il Monsignor Alessandro Macioti, Arcivescovo titolare di Colossi e Nunzio Apostolico nella Confederazione Elvetica. Dopo ciò, il Papa Pio IX si assise sul trono composto per l’occasione, avendo alla propria destra il Cardinale Camerlengo e S.E. Don Giacomo Milano Franco d’Aragona, Principe d’Ardore, Duca di San Paolo e Marchese di San Giorgio, mentre alla propria sinistra presero posto l’Ecc.mo Don Alfonso d’Avalos Marchese del Vasto e di Pescara, seguito dal Monsignor Macioti e da tutta la corte pontificia.
Sopra una mensa, posta frontalmente al trono pontificio, vi erano ripiegate 24 vesti per poveri, mentre tutte le pareti della Chiesa erano adorne di altre 160 vesti, sempre destinate ai poveri, che il Santo Padre osservò a lungo, per poi recitare versi sull’opera pia scritti dall’Abate Dom Antonio Mirabelli. Contestualmente il Rev. Padre Don Antonio Blanch, Rettore della Chiesa di San Giuseppe dei Nudi, passò la teca contenente la reliquia del Bastone di San Giuseppe al Cardinale Riario Sforza, che la porse al Pontefice per farla baciare.
Dopo ciò, avvenne il bacio del piede del Papa, atto che fu eseguito, in ordine, dal Governo dell’Opera, a cui seguirono i Signori Fratelli, il Clero della Chiesa, le Signore Sorelle. Tra le Sorelle ascritte alla reale istituzione vi era l’Onor.ma Principessa di Ottajano Donna Anna Maria Gaetani dell’Aquila d’Aragona, presentata al Sacro Pontefice dall’Ecc.mo e Rev.mo Monsignor Francesco de’Medici di Ottajano, Prefetto della Casa Pontificia.
Finito questo atto, a nome di tutta l’Arciconfraternita, il Commendator Niccola Nicolini offrì un celeberrimo sonetto da lui composto a Pio IX.
Furono poi fatti avvicinare 24 poverelli estratti a sorte dall’urna dell’Arciconfraternita, i quali si inginocchiarono ai piedi del Santo Padre ricevendo dalle sue venerande mani i vestiti benedetti. L’orchestra ed il coro della Chiesa intonò in questo momento emotivo il canto dell’Arciconfraternita Nudus eram et cooperuistis me.
Compiuta l’opera di carità, il Santo Padre ricordò l’anniversario, che a breve veniva a ricorrere, del decreto di Indulgenza Perpetua e Plenaria sul Mistero della Santa Infanzia del Bambino Gesù, del giorno 23 novembre 1819, e seguitò annunciando la promulgazione della Bolla di Indulgenza Plenaria in perpetuo per la ricorrenza della propria visita, ogni 21 novembre, destinata al Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi.
Felice per l’azione di misericordia e dell’operato dell’Arciconfraternita, il Papa Pio IX salutò e benedisse gli astanti, lasciò la gentilizia corporazione, ed il Governo poi proseguì con la distribuzione di tutte le altre vesti ai poveri, seguitando con una celebrazione liturgica. Ancora oggi è possibile ammirare nella Chiesa di San Giuseppe dei Nudi la lapide marmorea commemorativa di questo storico avvenimento.
Più in generale è doveroso segnalare che il Beato Papa Pio IX incrementò notevolmente il culto di San Giuseppe nella Chiesa Cattolica, e la sua affezione al Santo fu tale che nella sua camera fino alla morte custodiva reliquie ed immagini del Padre Custode di Gesù Cristo, e giunse a donare a S.M. il Re Francesco II del Regno delle Due Sicilie, oramai esule, sempre in punto di morte un ricordo riguardo S. Giuseppe, come se fosse stato un pegno di testamento. Fu Pio IX che proclamò San Giuseppe Patrono e Protettore Universale della Chiesa il giorno 8 dicembre 1870 ed instancabile promulgò numerose bolle di indulgenza per chi avesse praticato e diffuso il culto di S. Giuseppe. Anche attraverso la cultura e la stampa promosse il culto giuseppino, ad esempio basta ricordare che vantaggiò la fondazione di un giornale, intitolato “Il Devoto di S. Giuseppe”, in Modena nel 1863.