Domenica 28 aprile , prima di ripartire, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone, come Capo della Real Casa delle Due Sicilie ed erede dinastico di Re Carlo di Napoli e di Sicilia, non ha voluto rinunciare di buon ora ad assistere alla Santa Messa di precetto presso l’Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi, accompagnato da S.A.R. il Principe Don Giacomo di Borbone, Duca di Noto.
In questa occasione ha ricevuto una copia della Bolla di Fondazione con il sigillo di Re Carlo e ne pertanto divenuto di diritto Confratello Onorario.
La Chiesa fu aperta al culto il 4 Gennaio del 1756, ma solo qualche anno dopo fu consacrata dal Vescovo di Baiano, Mons. Nicola Rossetto, con il titolo di Chiesa di San Giuseppe dell’Opera di vestire i Nudi.
Con l’annessione del giardino (un tempo Chiostro degli Agostinelli) e di altre strutture adiacenti, nel 1793 si vide completato l’attuale complesso che si estende dall’edificio numero 75 sito in Largo San Giuseppe dei Nudi fino al numero 10 della attuale via Mancinelli (già vico S. Giuseppe dei Nudi).
Il favore di Sovrani e Pontefici, che mai mancò alla nobile Istituzione, si espresse in particolar modo attraverso concessioni particolari, esenzioni tributarie e periodiche Bolle e Brevi. Ricordiamo qui il Real Decreto del 21 Giugno 1788 voluto da Ferdinando IV e con il quale si liberava il Pio Sodalizio dal peso di non pochi tributi; il Titolo di Arciconfraternita conferito da Benedetto XIV, anche egli iscritto tra i Confratelli e l’estensione a Real Arciconfraternita in seguito concessa dal… Confratello Sovrano.
La reliquia che però fino ad oggi ha suscitato il maggior interesse è quella del Bastone di San Giuseppe, oggetto di assidua venerazione, fino a pochi decenni fa sempre esposto durante le solennità religiose celebrate dall’Arciconfraternita ed alle quali partecipavano intere folle di fedeli, non di rado in presenza di membri della famiglia reale ed alte cariche del clero e dell’aristocrazia napoletana.